di Giovanna Mozzillo (Marlin Editore)

Ligdo era il concubino di Claudio. Insieme a lui era cresciuto e aveva conosciuto l’amore. Quello vero e incondizionato. Da (e con) Claudio aveva imparato tutto: la dedizione reciproca, la passione per l’arte, per la bellezza, le delizie dell’eros.
Ligdo amava Claudio e da questi era riamato con tutto il cuore. E poco importava se le fondamenta dell’Impero Romano sembravano vacillare pericolosamente a causa di inspiegabili calamità naturali. Per Ligdo e Claudio era sufficiente il loro amore: intenso, totalizzante, profondo e appagante, per sentirsi privilegiati e benedetti dagli dei.
Fino all’infausto giorno in cui quegli stessi dei furono a loro volta minacciati da una nuova e implacabile divinità e dal suo messaggero: il Cristo di Nazareth che, per mano dei suoi adepti e in nome di una presunta misericordia, puniva e distruggeva chiunque avesse osato opporsi al culto della Verità Assoluta.
L’opera della Mozzillo è illuminante; getta una luce inquietante sulla storia del crollo di un impero che, come sempre accade, è stata riscritta dai vincitori. Una storia di fondamentalismo e violenza che tristemente ricorda l’attuale ondata di terrorismo.
Corsi e ricorsi storici, vicende vecchie come il mondo, in cui le religioni minacciano e soggiogano il diritto dei popoli alla laicità, condannando la libertà di pensiero e l’eros in nome di un’idea ipocrita e distorta di castità.
Sarà così che anche Ligdo e Claudio verrano giudicati e travolti da eventi storici che cambieranno fatalmente le loro giovani e innocenti vite.
Non mi resta che augurarvi buona lettura!

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